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Immagine del redattoreGiada Aghi

Ansia e disturbi d'ansia: l'energia che la persona reprime

Aggiornamento: 21 mag 2020

In questo articolo voglio parlarvi dell'ansia e ogni disturbo collegata ad essa.

Partiamo con il dire che l'ansia é un emozione che attiva corpo e mente.

Viene vista solitamente come qualcosa di brutto perché mette le persone in condizioni talvolta difficili e risulta come un ostacolo insormontabile.

L'ansia, i veri e propri disturbi d'ansia e attacchi di panico risultano dei nostri nemici, ma siete sicuri che sia proprio cosí?



Il significato della parola "ansia”, che deriva dal latino "angere", cioè stringere, equivale a oppressione, senso di chiusura alla gola, che sono i sintomi lamentati in genere dall'ansioso, insieme a costrizione, tensione muscolare, incapacità di rilassarsi, difficoltà di concentrazione, affaticabilità, irritabilità, nausea, insonnia e, molte volte, si trasforma in vero e proprio attacco di panico con difficoltá respiratorie e paralisi momentanee.


L'ansia di per sé non viene considerata un fenomeno anormale. Si tratta di una condizione che comporta uno stato di attivazione dell'organismo, che si pone in uno stato di allerta quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa.

Negli esseri umani, l'ansia si traduce in una tendenza immediata all'esplorazione dell'ambiente, nella ricerca di spiegazioni, rassicurazioni e vie di fuga, nonché in una serie di fenomeni neurovegetativi come l'aumento della frequenza del respiro, del battito cardiaco (tachicardia), della sudorazione, le vertigini ecc.

Tali fenomeni dipendono dal fatto che, credendo di trovarsi in una situazione di reale pericolo, l'organismo ha bisogno della massima energia muscolare a disposizione, per poter scappare o attaccare nel modo più efficace possibile, scongiurando il pericolo e garantendosi la sopravvivenza.

Si potrebbe quindi parlare di un'ansia "normale" o "fisiologica”, in cui la tensione psichica indica l'aspettativa di qualche cosa che deve verificarsi. Per esempio, l'apprensione che accompagna l'attesa di un esame o di una prova impegnativa.



L'ansia é un segnale:


C'é da dire che l'ansia in molti casi é fondamentale perché ci crea stimoli. L'ansia "buona" ci fa sentire vivi, ci provoca emozioni dentro quasi di piacere (pensiamo ad esempio quando siamo in ansia per il primo appuntamento o quando ci dobbiamo sposare). Ovviamente con questo, non voglio dire che uno stato di ansia sia salutare ma, nella giusta misura, é la nostra benzina. In molti casi invece, ci rende prigionieri e questo succede quando l'identificazione è spostata nella testa, nell’Io, e quindi crediamo che il mondo sia solo fatto di obiettivi e che la vita non abbia senso se non per il lavoro che facciamo, per gli hobby che abbiamo o per i viaggi che ci aspettano. Persino la creatività, che dovrebbe essere la manifestazione più naturale e fluida dell'essere, diventa una fatica. Ma quando l'ansia ci manca, quando il pensiero concitato va a riposare, scambiamo la sensazione di vuoto che si va a creare come una stasi dell'essere o una mancanza di stimoli. Mentre, in realtà, il vuoto è proprio il sintomo che la mente si sta via via liberando di tutto l'inutile di cui la riempiamo: in quel vuoto, trova spazio l'intelligenza vitale e universale che ci abita.

Quindi l'ansia è necessaria, sì, ma non come condizione ottimale dell'essere. Al contrario, la sua presenza ci è indispensabile per accorgerci che ci stiamo allontanando troppo dalla nostra natura. L'ansia arriva per segnalarci che ci stiamo attaccando allo strato superficiale delle cose, perdendo così la centralità del nostro essere. In tal senso, può diventare un segnale d'allarme che non va assolutamente trascurato perché, dietro l'ansia, sta nascosta la vita.



L'ansia ha molte facce:


L'ansia nasce in noi per diverse motivazioni:

quando nella comunicazione con gli altri ci obblighiamo a indossare una maschera (ansia "sociale”);

tutte le volte in cui ci obblighiamo a conseguire il massimo risultato (ansia "da prestazione”);

quando la situazione imprevista fa affiorare in noi un'emotività sconosciuta. In pratica, nella maggior parte delle volte in cui pretendiamo di essere diversi da noi stessi o di incanalare il nostro comportamento in modi di essere che ci risultano estranei. Così facendo, perdiamo il senso reale della vita, che ci risulta sempre più estranea. Chi soffre di ansia non si muove mai in modo continuo, ma è pieno di dubbi, di contraddizioni, inibito o paralizzato dalla paura di sbagliare; condizionato da costanti confronti con il passato o dal timore di avventurarsi in operazioni a esito incerto nel futuro, vissuto come minaccioso perché imprevedibile;

stremato dalla sensazione di essere sempre "sul filo del rasoio” e, di conseguenza, inaffidabile agli occhi di se stesso nel portare avanti i progetti che si propone di realizzare.


L'ansioso non vive mai come il protagonista della propria vita, e ha difficoltà ad articolare un'autonomia di identità e di pensiero. È sempre in balia degli eventi, si ritrova incapace di porre in atto trasformazioni personali, di decidere per sé senza patemi, di avere un pensiero originale che si distacchi da quello degli altri... e l'ansia ha proprio il compito di segnalargli che la strada che ha intrapreso non è la sua.



Le cause dell'ansia:


L'ansia può avere diverse cause o fattori favorenti. Tra queste senza dubbio ci sono le modalità di relazione con gli altri e, più in generale, con il mondo esterno, apprese durante la crescita, a partire dal momento della nascita.

É importante poi l'atmosfera familiare, sia da piccoli che da adulti e anche eventuali traumi fisici e/o psicologici (come incidenti d'auto, perdite affettive) oppure uno stress fisico ed emotivo prolungato (per esempio, curare un familiare malato), che possono sensibilizzare in eccesso la nostra risposta d'allarme. Anche una serie di piccoli stimoli negativi ripetuti (chiamati “microtraumi”) possono creare una simile sensibilizzazione, riducendo quindi la soglia di attivazione dell'ansia.

In altri casi, è addirittura la situazione opposta a dare origine a un atteggiamento ansioso: l'assenza di problemi e la mancanza di ostacoli durante la prima infanzia e l'adolescenza – situazioni considerate "ideali” - non permettono al cervello di strutturare una sana e bilanciata capacità difensiva. È poi fondamentale l'attribuzione di senso che ognuno di noi ha imparato a dare ad alcuni eventi: per esempio, un esame Scolastico, un viaggio o un cambiamento, possono essere vissuti in modo diverso a seconda di quanto abbiamo investito su quell'evento o dell'importanza che gli attribuisce ognuno di noi.

Ma non dimentichiamo che tutto questo avviene su una base biologica: la predisposizione genetica gioca senz'altro un suo ruolo, così come la possibile presenza di patologie e sintomi che, in vario modo, possono attivare i centri che controllano lo stress.


La cosa fondamentale da capire é che la causa di questi disturbi (se non presenti patologie gravi) é a livello incoscio. Molte persone soffrono di ansia ma non sanno darsi una motivazione del perché la loro mente e fisico vanno in "allarme".

Il primo passo quindi da fare é verso di noi e renderci consapevoli del perché ci succedono queste cose. Quali sono i fattori scatenanti e quali sono le mancanze.



Non è uno stato d'animo da temere:


Quando l'ansia si impadronisce di noi, sembra che ci tolga le forze. Abbatte le nostre certezze, spazza via d'un colpo tutte le ragioni della mente, lasciandoci di fronte al vuoto di una parete bianca.

Eppure l'ansia è la voce più sincera della nostra energia vitale, che ci dice con semplicità che qualcosa non va bene per noi.

Da un lato, il disagio che proviamo ci comunica che siamo fuori rotta. Dall'altro, ci dice che una parte nuova di noi sta cercando di venire alla luce. Avere paura dell'ansia significa quindi temere se stessi e ostacolare la nascita di un modo d'essere che, forse, appare insolito, ma che reclama di poter uscire.

Cercare di sfuggirla è quindi la strategia più sbagliata: bisogna uscire dalla psicologia “dell'evitamento", ovvero dall'idea che per non rischiare di stare male un momento (e non è detto che accada!) finiamo per soffrire per tutta la vita.

Sì, perché finiamo per evitare gioie e sofferenze e, più il cerchio si restringe, più l'ansia aumenta, perché sempre maggiore si fa la distanza dal nostro nucleo interiore che, invece, vuole vivere! L'ansia è dunque la misura della resistenza che opponiamo a noi stessi e alla vita.



Lascia scorrere in te la tua energia:


La maggior parte delle persone che soffrono d'ansia non capiscono che non é loro nemica ma é la loro salvezza.

Come ho giá spiegato, l'ansia si manifesta quando non esprimiamo la nostra vera essenza, la nostra vera energia e cerchiamo in continuazione di reprimere il nostro essere.

L'ansia ci dice "SVEGLIATI, ritrova te stessa!".

Se lasciata libera di fluire, la forza costretta che affiora nell'ansia può invece diventare amica, indirizzandoci al cambiamento, alla trasformazione, alla realizzazione di ciò che siamo nel profondo.

Una forza primordiale e saggia che ci abita da sempre.

Dobbiamo farne un'alleata per il benessere e, quindi, accettarla, lasciarci invadere da essa e osservare dove ci sta portando, da quali modelli di vita sta tentando di liberarci. Trasformare l'ansia in vita significa imparare la "disobbedienza" a quelle cattive credenze che ci hanno resi prigionieri della nostra mente.


Noto tra i miei clienti che tutte le persone con questi disturbi sono molto sensibili e nascondono questa loro valore oppure non riescono ad esprimere pienamente se stessi perché si sentono incompresi.

Sono persone poco radicate, non stabili e tendono a tremare come foglioline per qualsiasi cosa.

Di base manca il radicamento, il nutrimento che rende sicura la persona di se stessa.

In casi come questi dove l'energia dei primi chakra è scarsa, l' energia della persona tende andare verso l'alto creando cosi disturbi di tachicardia, oppressione al petto, nodo alla gola (chiamato anche bolo isterico se collegato all'ansia), difficoltà ad esprimersi.

Energeticamente parlando, i chakra superiori sono più aperti rispetto ai chakra inferiori e, anche se può essere una bella cosa perché si è più connessi al mondo spirituale, voglio sempre ricordare che è fondamentale l'equilibrio. In un corpo terreno, abbiamo bisogno anche di energie più pesanti e dense, che ci nutrono e ci danno la sicurezza di noi stessi.

Analizzando la situazione, ho capito che è come se la persona, inconsciamente, volesse fuggire dalla sua individualità, vuole ritornare ad essere un tutt'uno con il tutto.

Ritornare alle origini dell'energia, quando ancora la forma non esisteva.

Molti vedono difficoltosa la vita quotidiana, anche fare delle semplici commissioni come fare la spesa o andare a pagare una bolletta diventa una situazione spaventosa. Il contatto con le persone diventa una cosa orribile come quasi si sentissero invase nel loro spazio vitale.

Si capisce quindi, che il problema deriva dalla scarsità di tre energie principali: il nutrimento, radicamento e la consapevolezza di esistere del primo chakra; l'energia che ci connette con la nostra sfera emozionale, creativa e di relazionarsi con gli altri del secondo chakra e infine, il potere personale e la determinazione del terzo chakra.

(per ulteriori informazioni non esitate a contattarmi).


Non a caso coloro che soffrono d'ansia sono persone eccezionali con uno scopo altrettanto eccezionale ma devono trovare il coraggio di accettare la loro sensibilitá e il loro percorso, senza reprimerlo.




Ecco alcune regole che ci aiuteranno a comprendere e usare la nostra ansia per stare bene.


• Non essere passivo di fronte all'ansia: prendila come uno stimolo per crescere, e sentiti più sicuro. Il che non significa diventare più competitivo, ma uscire dall'idea della prestazione, per poter essere finalmente ciò che sei.


• Apriti all'imprevisto: le cose non andranno mai né come temi né come speri. Ci sarà sempre qualcosa di diverso, per fortuna. Comincia a prendere coscienza di quanto il tuo controllo sia del tutto inutile.


• Non costringerti a prove di forza: l'ansia potrebbe segnalarti che non vuoi vivere quell'evento, oppure che non vuoi viverlo a quel modo. Non forzarti nel fare "braccio di ferro" con la forza intelligente che ti sta indicando la strada, ma affidati a essa.


• Non analizzare troppo i perché: per quanto sia comprensibile la necessità di trovare le ragioni che scatenano l'ansia, non cercare di individuare tutti i perché. Finiresti con l'auto-accusarti o colpevolizzarti di presunte inadeguatezze, con l'unico risultato di deprimerti o angosciarti ancora di più. Al momento giusto, i perché si riveleranno senza fatica.



Il primo passo da fare per esprimere la tua vera essenza, senza reprimerla, é verso di te. Essere consapevole di ció che ti sta accadendo e indagare nel tuo inconscio.

SE anche tu hai bisogno di piú in informazioni e di una consulenza non esitare a contattarmi.


Giada Aghi

Counselor hypnotherapist - Ipnologa in ipnosi clinica, essential e regressioni - Professional Master in PNL, PNL3 e Quantum Psychology - Naturopata (operatore del benessere specializzata in mtc) - Operatrice Mindfulness - Iridologa - Riflessologa - Fito-gemmo-aroma terapeuta - Floriterapeuta - Idroterapeuta - Kinesiologa - Parapsicologa - Master Reiki Usui - Radiestesista - Master in Risveglio della kundalini, Master di sciamanesimo, Master in potenziamenti chakra e vampirismo energetico - Master in controllo dell'ansia e sblocco sessuale - Tecnico di laboratorio chimico e biologico specializzato in Tecnico per il controllo e monitoraggio delle trasformazioni alimentari - Manager delle relazioni commerciali ( ...e altri master reiki).

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©Naturopatia kundalini 2019.





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