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Come prevenire le Intolleranze Alimentari e le Allergie

Immagine del redattore: Giada AghiGiada Aghi

Nel I secolo a.C. già Ippocrate, padre della medicina e uno dei pionieri del concetto di dieta, aveva descritto reazioni di intolleranze agli alimenti.

Solo da qualche decennio però, la comunità scientifica ha riconosciuto l'allergologia alimentare come un settore della medicina.

L'aumento delle malattie definite allergiche, in realtà, è sovrastimato, poichè spesso si tratta solo di intolleranze: In Europa su un campione molto ampio di adulti hanno evidenziato che solo una piccola percentuale (circa 1,8%) che lamenta sintomi correlabili a una reazione avversa agli alimenti risulta positiva a test diagnostici.

L'aumento di queste reazioni può essere dovuto a cambiamenti ambientali e di stile di vita, in particolare alimentare.


La salute non è un gioco e gli alimenti sono come medicine per il nostro organismo.

Il cibo diventa parte integrante di noi, quello che mangiamo viene assorbito e attraverso il sangue viene trasportato in ogni cellula del nostro organismo.

Se si è consapevoli di questo, allora si sa anche quanto sia importante alimentarsi in modo corretto e quanto sia determinante la naturalità degli alimenti.

Nell'opinione comune c'è molta confusione tra allergie e intolleranze. Non è chiaro, infatti, quali siano le differenze tra le une e le altre.

Le intolleranze alimentari sono un fenomeno completamente diverso dalle allergie alimentari.

ALLERGIA:

L'allergia alimentare si manifesta con una reazione immediata, o quasi, al cibo ingerito, raramente entro qualche ora, ed è provocata dal contatto con un alimento o una sostanza che, in genere innocui per la maggior parte delle persone, sono riconosciuti come dannosi per i soggetti predisposti.

Quando l'alimento o la sostanza detta "allergene", entrano a contatto con l'organismo, queste attivano l'intervento delle immunoglobuline di tipo E, una classe di anticorpi che si legano alla superficie dei mastociti e dei basofili (molecole del sistema immunitario), che sono particolari cellule ricche di istamina, una sostanza utile per combattere l'elemento che l'organismo non riconosce.

La sintomatologia può essere diversa a seconda dell'organo interessato.

Un esempio è l'orticaria, che provoca gonfiore e arrossamento locale del derma, la quale compare dopo aver mangiato le fragole.

Un'altro fenomeno che si può verificare è l'angioedema, un rigonfiamento delle mucose del tratto gastrointestinale e delle vie aeree superiori, che compare dopo l'ingestione dei crostacei. Talvolta ne è responsabile l'ingestione cronica insospettata di prodotti chimici, conservanti, coloranti o altri additivi presenti nei cibi.

Nei casi più gravi avviene lo shock anafilattico, che si manifesta in tempi compresi tra qualche minuto e un'ora. Il contatto con una sostanza (farmaco, veleno, alimenti..) alla quale la persona è già sensibilizzata scatena una reazione immunologica grave: vengono liberate istamina e altre sostanze che fluiscono nel sistema circolatorio. I sintomi vanno da difficoltà respiratoria, convulsioni, abbassamento della pressione, fino a quelli più pericolosi come collasso circolatorio, l'edema della glottide, perdita di coscienza, coma.

INTOLLERANZA:

Per intolleranza si intende una reazione avversa lenta, cronica, non immediata come l'allergia, dove le immunoglobuline E e i mastociti non intervengono.

L'intolleranza può insorgere ore o giorni dopo l'assunzione di una determinata sostanza.

Lo scatenamento della reazione richiede l'assunzione ripetuta di quella sostanza per più giorni e la reazione alterata del sistema immunitario, che riconosce come estranei e dannosi determinati alimenti o alcune sostanze in essi contenuti.

In questi casi, eliminando il cibo o l'ingrediente dall'alimentazione quotidiana si verifica la scomparsa del sintomo o della malattia che si possono sviluppare a carico di qualsiasi organo, apparato o sistema.

Abbiamo detto che, nelle intolleranze non interviene il sistema immunitario, ma fanno eccezione le intolleranze da deficit enzimatici, capaci di indurre sintomi importanti:

- LE PSEUDOALLERGIE: sono deficit enzimatici, come la mancanza dell'enzima lattasi indispensabile per la digestione degli zuccheri del latte.

Si manifesta con flatulenza, mal di pancia, vomito e diarrea.

Altro caso è il favismo, malattia congenita ereditaria provocata dalla mancanza dell'enzima glucosio-6-fosfato deidrogenasi, utile per la metabolizzazione dei legumi. La sindrome causa anemia emolitica in seguito all'ingestione di semi di fava o di alcuni farmaci.

- LE IPERSENSIBILITA': sono reazioni ad alcune sostanze presenti in determinati alimenti, le quali sono variabili da soggetto a soggetto e possono insorgere in qualunque momento della vita.

La loro presenza nell'organismo fa rilasciare istamina. I cibi che spesso causano l'ipersensibilità sono: cioccolato, vino rosso, pesce in scatola, ananas, fragole, formaggi fermentati, crostacei, cavoli, pomodori, frutti esotici, spezie e spinaci.

I sintomi che si possono manifestare sono mal di testa, orticaria e altri fastidi.

Vi sono anche alcuni alimenti che contengono elevate quantità d'istamina e questo spiega l'insorgenza di reazioni d'intolleranza in soggetti particolarmente sensibili.

- LE REAZIONE TOSSICHE: causate da avvelenamenti da funghi o cibi avariati, botulismo, muffe etc..

- IL SOVRACCARICO: non sviluppa intolleranza e avviene quando si mangia sempre lo stesso alimento, o un ingrediente per molto tempo (pensiamo, ad esempio, se prendiamo ogni mattina per colazione il caffè, il latte o il tè).

In questo caso l'organismo si debilita e si instaura uno stato infiammatorio, che si ripercuote anche sul sistema immunitario.

- MALATTIA CELIACA: rappresenta un caso particolare, poichè coinvolge fortemente il sistema immunitario senza chiamare in causa le IgE. E' un disturbo di malassorbimento intestinale cronico provocato dall'intolleranza al glutine.

Quest'ultimo provoca una reazione da parte del sistema immunitario, con conseguente danno alla mucosa intestinale (villi appiattiti), causando una compromissione dell'assorbimento dei nutrienti e il relativo degrado dello stato nutrizionale del paziente.

La malattia può manifestarsi con diarrea cronica, gonfiore addominale, inappetenza, vomito, ridotto accrescimento nei bambini, anemia. Può essere difficilmente diagnosticata nell'adulto, poichè non è presente una sintomatologia particolare.

- CROSS- REATTIVITA': Si tratta di una reazione di ipersensibilità crociata (ovvero sintomatologie simili provocate da sostanze differenti) che avviene tra alimenti diversi o appartenenti a uno stesso gruppo, oppure tra alimenti vegetali e pollini diversi, e che è provocata da una similarità di elementi proteici, strutturali o metabolici, che causano intolleranza-allergia.

Mentre i sintomi delle allergie sono direttamente riconoscibili, quelli associati alle intolleranze sono difficilmente identificabili nell'immediatezza, soprattutto perchè gran parte di essi è riscontrabile nella maggioranza della popolazione e risultano correlati a situazioni di stress di varia origine oppure a malattie fisiche ricorrenti o croniche (cefalea, gastrite, colite, obesità, ansia, depressione, cistite, dermatite, psoriasi, stanchezza, irritabilità ecc.).

E' comunque importante prestare attenzione a questi campanelli d'allarme specialmente se è associato a diarrea, orticaria o eczema, anche se, non significa che chi è affetto da questa sintomatologia manifesti un' intolleranza.

Riuscire ad individuare in quali situazioni compaiono i sintomi e quali sono la loro frequenza e durata è di decisiva importanza per indirizzare il medico verso una più accurata anamnesi.

Riguardo allo stato infiammatorio che si viene a creare, l'organismo tiene impegnato il proprio sistema immunitario per contrastare un'ipersensibilità alimentare, ma si deve anche difendere da cause esterne inquinanti: in questo modo perde la capacità di reagire correttamente e, di conseguenza, si manifestano una serie di sintomi o patologie che si sommano a quelli delle intolleranze alimentari.

Quando avvengono queste situazioni, la prima cosa da fare in modo che l'organismo si liberi dall'ingrediente "incriminato", riportandosi a una situazione di equilibrio attraverso una dieta opportunamente corretta.

LE PRINCIPALI SINTOMATOLOGIE E GLI APPARATI INTERESSATI:


Una volta stabilito quali sono le sostanze che scatenano le reazioni avverse, bisogna che il medico formuli la terapia. Di norma la cura consiste nella prescrizione di una dieta studiata appositamente per il tipo di intolleranza riscontrata.

Seguendo un'alimentazione equilibrata si otterranno in tempo ottimi risultati.

INTOLLERANZE ALIMENTARI E STRESS:

Il sistema immunitario e quello ormonale sono interdipendenti, ma entrambi si trovano in correlazione con il sistema nervoso e la psiche.

Le intolleranze alimentari colpiscono principalmente il sistema immunitario, ma in particolari condizioni è possibile che vengano coinvolti anche altri sistemi: proprio per l'interrelazione tra sistema nervoso, psiche e sistema immunitario è stato riscontrato che lo stress può influire sulle reazioni di intolleranza agli alimenti.

Il dott. Hans Selye individuò una sindrome, che nominò Sindrome Generale di Adattamento (GAS), la quale è una reazione biologica dell'organismo a uno sforzo fisico intenso e prolungato.

E' stata suddivisa in tre fasi:

1. Allarme, che avviene quando uno sforzo improvviso (sia fisico sia psichico) mette in funzione il sistema nervoso autonomo, in particolare il sistema simpatico, con conseguente produzione di cortisone e adrenalina. L'organismo entra in una fase di allerta e si attiva per fare fronte allo sforzo.

2. Resistenza quando lo sforzo si protrae, l'organismo tenta di adattarsi e tornare alla normalità, ma questo provoca l'ingrossamento delle ghiandole surrenali. Si manifesta, quindi, un malessere saltuario, che non è in relazione con l'assunzione di un alimento. In questa fase l'organismo, quando viene a contatto con il fattore stressante sembra stare meglio: si è assuefatto.

3. Esaurimento, l'organismo soffre di danni irreversibili oppure soccombe; nel caso delle intolleranze il malessere diviene costante e si cronicizza.

RIMEDI NATURALI CHE POSSONO ESSERE D'AIUTO:

Vi sono elementi naturali che possono contribuire a ridurre gli stati infiammatori, l'aumento dei livelli di stress ossidativo e che aiutano a eliminare le sostanze tossiche generate dal metabolismo o introdotte nell'organismo attraverso gli alimenti e l'inquinamento ambientale.

Come si è visto, organi e apparati subiscono gli effetti di un apporto nutrizionale errato sia quantitativo che qualitativo (sregolatezza dei pasti, carenze di nutrienti negli alimenti e insieme aggiunta di sostanze più o meno tossiche per insaporirli, colorarli, conservarli ecc).

- ALGHE VERDI-AZZURRE SELVATICHE O MICROALGHE KLAMATH:

Le acque del lago Klamath situato tra le montagne del centro-sud dell'Oregon, forniscono un habitat ideale per le alghe verdi-azzurre.

Le tracce fossili di queste alghe fanno risalire la loro presenza a più di tre miliardi di anni fa. L'ambiente incontaminato del lago favorisce la condizione ideale per la loro attività fotosintetica, e quindi di sintesi di aminoacidi, vitamine e minerali.

Gli studi effettuati su queste alghe ne hanno evidenziato la capacità di produrre effetti benefici nelle condizioni artritiche e infiammatorie, nella fibromialgia, nelle allergie nutrizionali e respiratorie, nelle depressioni e disordini dell'attenzione (ADHD). Inoltre, è stato riscontrato che rinforzano il sistema immunitario e moderano le infiammazioni. Questo tipo di alghe, assieme a probiotici ed enzimi, migliorano diversi tipi di allergie, sia ambientali che alimentari.

Agiscono anche come potenti fattori antistress e di supporto psichico. Contengono un rapporto equilibrato di nutrienti, che viene totalmente assimilato dall'organismo, e pochissimo iodio.

- SOSTANZE ADSORBENTI (CARBONE VEGETALE, ARGILLE, ZEOLITE CLINOPTILOLITE):

Alcune sostanze hanno un potere adsorbente, ossia sono in grado di fissare alla propria superficie molecole in stato gassoso o liquide.

Il Carbone vegetale ottenuto dal lagno di alcune piante (tiglio, salice, pioppo), viene lavorato fino a ottenere una polvere finissima. Ha proprietà adsorbenti nei confronti di sostanze dannose e gas, oltre che di tossine presenti nel lume intestinale.

Questo potere fa si che esso trovi utilità contro il meteorismo intestinale, gli avvelenamenti, le intossicazioni.

Il carbone vegetale può causare stipsi, ma non effetti collaterali.

Sono necessari alcuni accorgimenti: non va assunto in presenza di vomito, crampi addominali, stipsi importante e durante la gravidanza e l'allattamento.

L'effetto adsorbente viene svolto anche nei confronti dei farmaci, inibendone l'efficacia. Consultare quindi un esperto e accertatevi che l'assunzione del carbone non interferisca con il medicinale che eventualmente state prendendo.

Le Argille sono utilizzate per scopi terapeutici, per uso interno e per altri impieghi.

Vengono classificate con diversi nomi a seconda del colore, della provenienza, della composizione, della granulometria e in base alla zona di estrazione, al pH e ai componenti principali.

L'elemento predominante è il silicio; in minor misura sono presenti altre sostanze come l'alluminio (Al), potassio (K), ferro (Fe), magnesio (Mg), sodio (Na) e calcio (Ca).

Le argille per uso interno devono essere pure, mantenere le qualità della zone d'origine, possedere un buono scambio cationico (CSC), un pH alcalino intorno a 7, devono essere essiccate al sole e ventilate.

Non è da sottovalutare l'importanza dei dati delle analisi che elencano le caratteristiche chimico-fisiche dell'argilla, riportate sulle etichette delle confezioni.

Queste qualità rendono l'argilla pregiata da un punto di vista terapeutico: il suo effetto adsorbente ne consente l'uso contro il meteorismo; ristabilisce inoltre l'equilibrio della flora batterica intestinale, ha effetto rigenerante contro le gastriti, le ulcere gastroduodenali e le intossicazioni intestinali. Può determinare stitichezza.

Viene utilizzata molto anche la Zeolite Clinoptilolite. Si tratta di un minerale di origine vulcanica, formato dall'incontro tra la lava incandescente e l'acqua salmastra dei mari. Mostrano una struttura a base di alluminosalicato che permette di legare tra di loro all'interno dell'organismo notevoli quantità di tossine (anche quelli derivate da processi metabolici post-prandiali), metalli pesanti, stress ossidativo (radicali liberi); contribuiscono a ridurre l'accumulo di acido lattico negli sportivi e a rilasciare, all'interno dell'organismo, calcio, magnesio, potassio ecc.

Con un particolare processo di attivazione viene incrementata la capacità di adsorbimento, con conseguente aumento della superficie di assorbimento delle sostanze tossiche.

Numerosi studi scientifici hanno messo in evidenza l'azione di supporto alle terapie standard della Zeolite c. per alcune patologie (sistema cardiocircolatorio, pressione arteriosa, sistema digestivo, dermatologiche, diabete ecc).

Non è tossica per l'organismo e non dà reazioni avverse, svolge un'attività antiossidante, adsorbente e disintossicante. Attraversa il tratto gastroenterico esplicando le sue funzioni, non viene assorbita e si elimina con le feci.


COSA DICE LA METAMEDICINA:

Nessuna manifestazione di disarmonia a cui possiamo dare il nome di dolore, malattia, intorpidimento, tumefazione, incistamento, emorragia, psicosi o quello che vogliamo, è priva di una ragione; ogni manifestazione ha una o più cause che l'hanno originata, sebbene le origini possano essere molto diverse.

Le allergie sono collegate sia a qualcosa che non accettiamo sia a qualcosa che risveglia un ricordo ancorato nella memoria emozionale e addirittura karmica.

Ecco due esempi successi realmente:

Una donna era allergica al pelo del gatto, eppure ne aveva avuto uno per parecchi anni, e lo aveva amato moltissimo. La morte di quel gatto era stata per lei una perdita devastante. Suo marito, dopo essersi informato e studiato la metamedicina, le disse:"Non sarà che non hai ancora elaborato il lutto del tuo gatto?". La donna dopo un pò di tempo, ragionò sul fatto ed elaborò realmente il lutto. L'allergia scomparve. Era la vista di un gatto che, a livello inconscio, faceva risorgere un ricordo tristissimo.

L'altro esempio è su un'altra donna che era andata a vivere in campagna per far piacere al marito. Manifestava un'allergia dopo l'altra. Dopo la morte del coniuge vendette la casa e si sistemò in periferia, dove i mezzi di trasporto le facilitavano gli spostamenti; le allergie scomparvero.

  • Che ricordo ho rispetto all'elemento che mi crea allergia?

  • Che cosa non accetto, che sia legato a questa allergia?

L'allergia esprime il tentativo inconscio di “non far entrare” nella propria sfera elementi sentiti come pericolosi e perturbanti, al fine di proteggere la propria identità.

Ci sono infatti ambiti relazionali e incontri con l'esterno verso i quali il soggetto allergico è ipersensibile, si sente vulnerabile e si pone quindi in modo ambivalente, oppure difensivo ed evitante.

Le sostanze alle quali si è allergici spesso non paiono casuali.

I pollini primaverili, per esempio, sono i portatori dell'energia sessuale e riproduttiva della Natura, e chi ne è allergico presenta in molti casi delle difficoltà a vivere l'eros con pienezza e spontaneità.

Quando invece l'antigene è costituito da latte e latticini, il soggetto ha una reazione controversa con la madre e con tutto ciò che presenta un aspetto “materno”.

I nuclei originari di queste problematiche, quando la componente genetica dell'allergia non è in primo piano, sono molto antichi: riguardano l'adolescenza e soprattutto la prima infanzia o talora la vita neonatale ed embrionale.

Molte volte non sono costituiti da specifici traumi ma piuttosto da “atmosfere” pericolose e sofferte: sono stati perciò rimossi dalla coscienza fin da piccoli e si sono radicati nel corpo, dove trovano espressione attraverso questa iper-reattività immunitaria.

È da sottolineare, infine, come a volte il collegamento simbolico possa derivare dall'inconscio collettivo e non dalla storia personale.

Nelle sempre più diffuse allergie da contatto o da farmaci, per esempio, appare evidente una crescente avversione per l'artificiale e il sintetico che dominano la nostra epoca. Così come il forte incremento globale delle allergie negli ultimi trent'anni segnala una stato di difesa sempre maggiore dell'umanità verso un mondo (aria, alimenti, oggetti, atmosfere) percepito come impuro, alieno, non self.

L'espressione cutanea dell'allergia indica irritazione per relazioni, ambiti o eventi percepiti come estranei; l'espressione respiratoria indica una forte ambivalenza verso le relazioni intime; l'espressione intestinale è il timore della fusione, che qualcosa di sbagliato o di pericoloso diventi parte di noi.


LA PREVENZIONE:

Per tutti i casi descritti la prevenzione è senza dubbio la terapia migliore. Anche se può essere difficilmente comprensibile, sarebbe opportuno riflettere sul concetto di prevenzione, che si dovrebbe applicare prima e durante la gravidanza, nel periodo di allattamento, nelle fasi di svezzamento e, in generale, per tutta la vita.

Il primo elemento per tenersi in salute è una corretta alimentazione.

Rispettare le regole per un corretto stile di vita fa diminuire il rischio di contrarre gran parte delle patologie che oggi affliggono molti individui, fra cui le intolleranze e i sovraccarichi.

Una delle forme migliori di prevenzione è auspicare uno stile di vita che limiti situazioni stressanti e che preveda la pratica di un'attività fisica regolare, ma non eccessiva.

E' importante ricercare il contatto con la natura, approfittando del tempo libero, così come è essenziale ricordare l'importanza di mantenere integra la funzionalità intestinale: un intestino regolare nelle sue funzioni favorisce un corretto assorbimento delle sostanze nutrizionali e ottimizza il sistema immunitario.

Interessanti, a questo proposito, sono le informazioni del dott. Gershon, considerato uno dei padri della neurogastroenterologia, il quale afferma che il nostro intestino è come un centro di elaborazione dati: è il solo organo a contenere un sistema nervoso connaturato in grado di mediare reazioni in completa autonomia, senza stimoli dal cervello o dal midollo spinale.

Consiglio, quindi, a ognuno di cercare il più possibile di seguire uno stile di vita attivo, regolare, variando l'alimentazione quotidianamente e prediligendo cibi genuini, possibilmente preparati in casa con le proprie mani, scegliendo ingredienti freschi di stagione. E' buona regola consumare i pasti con la dovuta calma, concedendosi il gusto di stare a tavola senza dover correre.

Prendersi cura di sé non è soltanto una necessità, ma anche un piacere e un modo gradevole per assicurarsi il benessere.

Giada Aghi

Naturopata, Radiestesista, Master Reiki


Per ulteriori informazioni, domande, prendere appuntamento potete contattarmi tutti giorni su: Telegram al nome "Giada Aghi", Pagina Facebook: Naturopatia kundalini- cure naturali nella mia mail: naturopatiakundalini@libero.it Sito web: www.naturopatiakundalini.com Tel. 347/2909394 reperibile solo dal lunedì al venerdì.


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